Lo spazio del cielo

Il 12 luglio alle 17.00 verranno presentate tre delle quattro opere del progetto Lo spazio del cielo, realizzato da CoopCulture con la direzione di Arci Viterbo.

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Il 12 luglio verranno inaugurate tre delle quattro opere previste dal progetto Lo spazio del cielo realizzato da CoopCulture e diretto da Arci Viterbo con la cura di Marco Trulli.

Lo spazio del cielo è un progetto di arte contemporanea sul cammino della Via Francigena nel tratto compreso tra Viterbo, Vetralla e Caprarola, risultato tra i 7 progetti selezionati dalla Regione Lazio nell’ambito dell’Avviso Pubblico Arte sui Cammini. CoopCulture è la più grande cooperativa operante nel settore dei beni e delle attività culturali in Italia e opera attualmente in oltre 250 siti in Italia, tra musei, biblioteche, luoghi d’arte e di cultura.

Il programma prevede la visita alle opere di Matteo Nasini a Caprarola, Elena Mazzi a Vetralla e Alfredo Pirri a Viterbo.

Il titolo del progetto deriva dalla radice del termine contemplazione ovvero dal latino cum templum (nel mezzo dello spazio del cielo). Si tratta dello spazio identificato dal lituo degli aùguri, uno spazio tracciato che veniva suddiviso poi in regioni faste e nefaste allo scopo di trarne presagi dal volo degli uccelli e riprodotto sul terreno per identificare dei luoghi dove compiere sacrifici per gli dei. Dunque, il templum è la geografia sacra che, proprio nel territorio dell’antica Etruria, ha suggerito l’identificazione delle prime aree in cui fondare i luoghi di culto. Le opere, lungo un percorso ad anello intorno alla caldera del lago di Vico, orientano il passo, illuminano il percorso come lanterne, risuonano nel paesaggio, sono stazioni che segnano sempre un confine, l’arrivo in un centro abitato, il varco di un limite, l’inizio di una nuova fase del cammino. Il percorso parte dalla zona termale di Viterbo, dove Alfredo Pirri ha individuato nella guardiola delle Ex Terme Inps, complesso che da anni versa in stato di abbandono, la possibilità di definire un segno tangibile per il camminatore in procinto di arrivare a Viterbo. Trasformare questa piccola costruzione, un casotto di pochi metri quadri, in una lanterna accesa. “Adesso la palazzina sta lì, spazio vuoto e abbandonato a controllare una confluenza di strade, cerniera simbolica fra pubblico e privato, campagna e città. È lì come una sentinella immobile, invecchiata e stanca che attende il cambio. La palazzina può diventare una scultura. Una lanterna luminosa dalla forma solitaria e solida. Brillante di notte, come un faro che orienta i passanti e che di giorno torna muta con occhi e bocca tappati dal fremito di ali di uccelli in transito” (Alfredo Pirri). A Vetralla l’intervento artistico di Elena Mazzi si inserisce all’interno dell’area naturalistica di Fossato Callo, nei pressi del Foro Cassio, nella quale è in corso di realizzazione la sistemazione paesaggistica e il recupero dei lavatoi in peperino. 300.000 anni in 344 centimetri, scultura di Elena Mazzi, realizzata in collaborazione con Regula Zwicky, è una lunga lastra di peperino elevata tramite un piedistallo in corten all’altezza della mano, sulla quale è scolpita una sorta di mappa sensibile delle diverse lave dell’eruzione vulcanica del vulcano vicano, presenti nell’area di Vetralla.

I camminatori toccheranno la pietra, ripetendo il gesto di devozione dei pellegrini verso le icone sacre e la scultura si modificherà nel tempo. Infine il Campo sintonico di Matteo Nasini, posizionati nei pressi dell’area di lancio dei deltaplani all’interno della Riserva del Lago di Vico, intercettano i venti e producono un canto del paesaggio, un’armonia naturale che amplifica le suggestioni del paesaggio. In merito al progetto, l’artista afferma: «Penso di creare un spazio d’ascolto posizionando quattro sculture a misura d’uomo a delimitare un perimetro acustico in cui ci si possa astrarre nell’ascolto di queste sonorità impostate dall’uomo ma generate dagli elementi».

Dopo l’inaugurazione di queste tre opere, Lo spazio del cielo ha in programma di concludere i lavori di realizzazione di Torre Tuscia di Teodosio Magnoni entro Ottobre 2019. L’opera rielabora le architetture del territorio e le bucature delle necropoli in versione contemporanea attraverso una scultura in corten alta sei metri che si integra col paesaggio in corrispondenza di Sutri, importante tappa per i pellegrini prima di arrivare a Roma.   Lo spazio del cielo è realizzato con il patrocinio e il sostegno dei comuni di Viterbo, Vetralla, Sutri e Caprarola e della Riserva naturale del Lago di Vico. Il progetto è diretto da Arci Viterbo /Cantieri d’Arte e curato da Marco Trulli, con la collaborazione di Saverio Verini e con la supervisione un comitato scientifico composto da alcuni docenti dell’Università degli Studi della Tuscia. Dirigono i quattro cantieri gli architetti Roberta Postiglioni e Stefania Fieno. Aderiscono al progetto diversi partner territoriali e realtà italiane dell’arte contemporanea. 

Programma

Ore 17.00 Area lancio deltaplani, Loc. Poggio Nibbio, Caprarola
Matteo Nasini, Campo sintonico

ore 18.30 Fossato Callo, Strada Foro Cassio, Vetralla
Elena Mazzi, 300.000 anni in 344 centimetri

ore 20.00 Ex Terme Inps, Strada Bagni, Viterbo
Alfredo Pirri, Lanterna termaleAlfredo Pirri, Lanterna termale

Saranno presenti: gli artisti, i curatori del progetto, gli amministratori locali, i rappresentanti della Regione Lazio, i partner del progetto.

Servizio Navette

È possibile prenotarsi entro la mattina di venerdì 12 per usare le navette con cui effettuare l’intera visita. Le navette partiranno alle 16.30 dal parcheggio di Valle Faul.

Per informazioni e prenotazioni sul servizio navette contattare l’Ufficio Turistico di Viterbo: Telefono 0761.22.64.27

Per informazioni

www.regione.lazio.it/rl/arte-sui-cammini

Per informazioni sulle navette:
Da Viterbo, Ufficio Turistico di Viterbo, tel. 0761.22.64.27
Da Roma, email tour@coopculture.it

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